Home Page › Forum › Generale › Tecniche di cotture sul fuoco › LEGNI DA AFFUMICATURA: COSA EVITARE!
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Una considerazione per quanto riguarda i trattamenti con prodotti tollerati dagli organismi di controllo per l’agricoltura biologica (quindi non sono i prodotti ed essere bio, sono solo tollerati ma pur sempre prodotti fitosanitari).
un esempio ne sono i piretrioidi, usati come insetticidi con principio attivo di piretro che si possono comunemente comperare in qualsiasi bricocenter piuttosto che ferramenta. Queste sostanze hanno esclusivamente potere abbattente quindi uccidono solo gli insetti con i quali vanno a contatto ciò significa che non hanno grande residualità, tanto è vero che per questi prodotti “bio” i trattamenti sono da farsi ogni settimana in caso di grave infestazione, più o meno la stessa cosa dicasi per la poltiglia bordolese o verderame; chi vive in campagna potrà notare come i pali di sostegano ed il legno stesso della vigna siano azzurrognoli a causa dell’ elevato numero di bagnature effettuate ogni stagione proprio perchè il prodotto non “penetra”molto e quindi va ripetuto per debellare malattie e funghi.
Questo per dire che se per i piretroidi si può fare un tipo di discorso e cioè se questi non penetrano poichè non vengono traslocati con lo xilema ed il floema ( diciamo linfa) dopo un anno di essicazione credo proprio che non dovrebbe essercene più traccia nemmeno nel legno. Discorso diverso direi che si può dire per la vite e tutte le piante da frutta trattate con bordolese e verderame, sebbene non siano sistemici il grande numero di trattamenti nel corso della vita di una pianta, credo che potrebbe portarla ad assorbire questo tipo di sostanze , io me ne terrei alla larga. Quindi a meno che non si abbia una tracciabilità certa della pianta io starei molto attento anche ai cosiddetti prodotti naturali o bilogici che vengano definiti.motivo per cui va tolta la corteccia in maniera generosa
Avrei una domanda per il buon Virgi piuttosto specifica ma che mi porto dietro da un pò:
ho da poco eseguito un asado de tira, tipica ricetta argentina, e nella prparazione della brace ho dapprima utilizzato della legna secca di faggio e rovere, dopodichè ho iniziato a mettere carbonella e bricchetti per rendere più costante il calore. Nella ricetta però ho omesso di dire che tentato da questa idea (forse malsana?) ho messo a sfumacchiare due pezzi di legno di Araucaria araucana superstagionati che avevo conservato 4/5 anni or sono. E’ vero che è una conifera, sebbene non assomigli a quelle a cui siamo abituati a pensare quando diciamo conifera (abeti, pini, cedri…), ma il legno che ne avevo conservato era privo di resina, era davvero secco ed in ultimo è una pianta originaria della zona a sud delle ande , quindi Cile ed Argentina, dove vi crescono enormi boschi di questa specie, perciò quale legno migliore per insaporire un asado de tira? Volevo sapere da Virgi (ammesso che si riesca a venirne a conoscenza) se secondo lui questo legno è dannoso quanto quello delle altre nostre resinose.
Spero tu riesca a rispondermi…ciao… post eliminato … perché mooolto OT 🙂 anche se mi è stata già data una risposta 🙂
ares il prodotto evidenziato nell’inserzione sono wood chunks,una pezzatura grossa di legno da utilizzare quasi esclusivamente negli smokers tradizionali.
se non ricordo male hai acquistato un bbq a gas,quindi il prodotto di riferimento che devi cercare per i bbq a gas sono le chips.
l’affumicatura nei bbq a gas non è il massimo,per quella bisogna indirizzarsi verso altri prodotti,ma un qualche effetto si riesce ad ottenere.
Anonimo
22 gennaio 2010 alle 17:34Post count: 0@stige wrote:
Avrei una domanda per il buon Virgi piuttosto specifica ma che mi porto dietro da un pò:
ho da poco eseguito un asado de tira, tipica ricetta argentina, e nella prparazione della brace ho dapprima utilizzato della legna secca di faggio e rovere, dopodichè ho iniziato a mettere carbonella e bricchetti per rendere più costante il calore. Nella ricetta però ho omesso di dire che tentato da questa idea (forse malsana?) ho messo a sfumacchiare due pezzi di legno di Araucaria araucana superstagionati che avevo conservato 4/5 anni or sono. E’ vero che è una conifera, sebbene non assomigli a quelle a cui siamo abituati a pensare quando diciamo conifera (abeti, pini, cedri…), ma il legno che ne avevo conservato era privo di resina, era davvero secco ed in ultimo è una pianta originaria della zona a sud delle ande , quindi Cile ed Argentina, dove vi crescono enormi boschi di questa specie, perciò quale legno migliore per insaporire un asado de tira? Volevo sapere da Virgi (ammesso che si riesca a venirne a conoscenza) se secondo lui questo legno è dannoso quanto quello delle altre nostre resinose.
Spero tu riesca a rispondermi…ciaoAnche io possiedo nel giardino una di queste piante… ma credo che come legno d’affumicatura non sia il massimo anzi credo sia da evitare accuratamente. Le conifere oltre alla resina possono presentare tossicità più o meno elevate, se non sbaglio… ad esempio il tasso è estremamente velenoso.
Ciao Virgi, grazie per la tua risposta, in futuro saprò come muovermi.
per ciò che riguarda il Tasso (Taxus baccata) invece bisognerebbe approfondire il fattore legno, dico questo perchè questa pianta porta con se una diceria malevola, cioè che sia velenoso: si dice infatti che le bacche rosse della pianta (da qui il nome baccata) siano mortali, non è propiamente così, infatti se notate il Tasso è uno dei pochi alberi che in inverno porta i suoi frutti (le bacche), quindi insieme all’ agrifoglio è una fonte di cibo indispensabile per uccelli ed altri animali del bosco che sotto la neve difficilmente riescono a reperirne altro. Va specificato però che gli uccelli mordicchiano la polpa del frutto e non mangiano il nocciolo, le volpi lo espellono interamente . Quindi la polpa non è velenosa ma lo è la parte interna del nocciolo, anzi è MORTALE.Comunque se avessi dei bambini in casa fin tanto che sono piccoli eviterei di mettere quella pianta in giardino. Per la questione legno non mi pronuncio, ma non credo che sia velenoso, altro discorso è il fatto che sia una resinosa, anzi è molto resinosa , quindi visti i post precedenti non è da utilizzarsi. Ancora grazie a Virgi.. (.)Dalla mia esperienza di giardiniere posso aggiungere solo un dettaglio a quanto già abbondantemente e correttamente già scritto:
NON usate legno che è stato a contatto con la sbarra della motosega!
Infatti la catena della motosega per non fondere a causa del calore provocato dalle alte velocità è costantemente lubrificata con un apposito olio catena! Pertanto le porzioni di legno direttamente tagliate sono impregnate di quest’olio che di sicuro bene non fa.Quindi se giustamente avete i vostri pezzi di legno tagliati da voi o dal giardiniere di turno con la motosega, ricordatevi (oltre a togliere la corteccia e a farli seccare) di tagliare MANUALMENTE le parti tagliate dalla motosega che risulterebbero tossiche.
Segue breve e scandaloso disegno con paint per chi non avesse capito
le estremità a destra e sinistra dell’ipotetico tronco solo le parti a contatto con la motosega, le due linee rosse sono dove voi andrete a tagliare a mano (sega, accetta, ecc….)
Spero di essere stato utile *-
@dna wrote:
Dalla mia esperienza di giardiniere posso aggiungere solo un dettaglio a quanto già abbondantemente e correttamente già scritto:
NON usate legno che è stato a contatto con la sbarra della motosega!
Infatti la catena della motosega per non fondere a causa del calore provocato dalle alte velocità è costantemente lubrificata con un apposito olio catena! Pertanto le porzioni di legno direttamente tagliate sono impregnate di quest’olio che di sicuro bene non fa.Ciao DNA!
Io per i legnetti da affumicatura uso questo “seghetto” B&D:
[attachment=0:yk6kcjg8]Sega BandD.jpg[/attachment:yk6kcjg8]
Non mi pare vi sia olio – ma certo, lo uso solo per pezzetti piuttosto piccoli (Diametro max cm. 20 circa).Grazie, e a rileggerci,
@vannim wrote:
Non mi pare vi sia olio – ma certo, lo uso solo per pezzetti piuttosto piccoli (Diametro max cm. 20 circa)
Con questo tipo di “motosega” non corri rischi di impregnare d’olio la legna, ovviamente come dici te questo strumento funziona con legni fino a una certa pezzatura.
Per togliere ogni dubbio a voi tutti: se avete delle motoseghe più o meno professionali a casa vostra, oltre a usare le dovute precauzioni nell’uso(i dispositivi di protezione individuale NON SONO UN OPTIONAL), badate che se oltre al serbatoio per la miscela (niente nel caso siano elettriche o a batteria) c’è un serbatoio per l’olio della catena, allora sapete che mentre tagliate state “ungendo” il legno.
Se avete dubbi non esitate a contattarmi, e in ogni caso prudenza sempre /vic
Da un recente albero che ho abbattuto durante un lavoro per un cliente, ho avuto modo di usare della legna di carpino (Carpinus betulus)per affumicare, mai sentita usare da nessuno, eppure devo dire che non è affatto male. Tra l’altro è facilmente reperibile in quanto pianta autoctona.
Quindi sperimentate sempre ma tenendo sempre a mente cosa abbiamo detto in questo importante post (-:/
Volevo chiedervi una cosa:
Ho delle botti esaute di rovere, esauste perchè oramai avranno circa 10-15 anni e non cedono più aroma al vino, vanno bene solo come recipienti.
Se riducessi le doghe a scaglie, posso usarle come legno per affumicare ???
Le botti sono in perfetto stato all’interno hanno gran bel profumo di vino.già fatto danno un ottimo aroma
Già fatto ?????
Caspita allora ho già pronta un bel pò di legna per l’affumicatura.]: riguardo alla motosega, non occore fare gli Amish…
in primis, non confondete l’olio che va nella miscela ( minerale, ma meglio sintetico) con quello per lubrificare la barra.
Ovviamente funziona anche con olio esausto d’ auto, ma si dovrebbe usare OLIO VEGETALE BIODEGRADABILE. (che visto che costa 4 euro al litro, ci metto quello alla citronella così quando taglio con il caldo non mi aggrediscono gli insetti!)
In gran parte va centrifugato assieme alla segatura.. e poi se la legna ha preso pioggia anche i minimi residui vengono lavati. Se poi ne rimane ancra un po’, brucia.
Se però utilizzate la legna non tanto per la brace ma per il fumo, se volete essere sicuri al 200% mettete nella barra olio esausto di frittura… od olio di semi crudo.E’ comunque alimentare, e comunque bagnando la legna in acqua ed aceto-vino si lava per certo via!
quoto tutto quel che ha detto Virgi, in particolare so di una famiglia che si son fatti li spiedini con l’oleandro e son finiti all’ ospedale.
Se tagliate una buona quercia (roveri e varie)noce-castagno (NON ippocastano!) o una acacia ( più facile pseudoacacia o robinia) sono sicuramente delle buone alternatiive a hitcory e mesquite!
Disponendo di centinaia di piante (con cui anche mi scaldo) non me ne vogliate, ma comprare carbonella e legna che viene dal texas, nel mio caso farebbe sorridere
Un ultimo appunto riguardo alle conifere. Sebbene certe come il cipresso siano da tenere ben lontani dal fuoco, un pallet di abete secco e dilavato o una cassetta di frutta si possono ben bruciare, ma solo come starter, in quanto come altri legni leggeri praticamene non fanno brace.
Per dare un po’ di profumo una pigna secca o qualche bacca o rametto di ginepro ci possono stare… ma poco, in quanto sono molto “balsamici”.
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